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QUANDO LA MONTAGNA CURA
“Nei grandi spazi della montagna, nei suoi alti silenzi, l’uomo non distratto può cogliere il senso della sua piccolezza e la dimensione infinita della sua anima.” (Anonimo).
Nell’immaginario collettivo la montagna è legata all’universo maschile. Sono poche le donne protagoniste di grandi scalate e capaci di primeggiare in un mondo dove le caratteristiche principali e più importanti sono il coraggio e la forza fisica. In realtà la montagna è un luogo dove i pregiudizi e le differenze si abbattono e gli schemi si rompono; la montagna non fa distinzioni ed è per tutti.
Perché camminare in montagna fa bene?
Gli studi hanno dimostrato che a camminare in montagna, a stretto contatto con la natura, stimola la produzione di endorfina e serotonina, sostanze note anche come “ormoni del benessere”, che sono le responsabili di un abbassamento dello stress e della sensazione di euforia e di buon umore. In particolare, camminare ad alta quota fa bene sia al corpo che alla mente; a livello fisico aiuta a mantenere la pressione nella norma e a combattere l’aumento di peso, tonifica i muscoli delle gambe e i glutei, rinforza le articolazioni e contrasta l’osteoporosi. A livello psicologico, invece, aiuta a combattere l’insonnia, l’ansia, la depressione e permette di scaricare la tensione nervosa tipica della vita moderna. Inoltre l’ambiente silenzioso e privo di inquinamento nel quale viene effettuato il trekking trasmette una piacevole sensazione di distensione e di rilassamento psichico.
Camminare regolarmente nella natura ad alta quota produce benefici anche alle relazioni; il contatto con la natura aiuta a capire meglio le proprie emozioni, incrementa l’autostima e aumenta la capacità di relazionarsi con gli altri e di cooperare in gruppo. La montagna accoglie, unisce e crea legami, forti e indissolubili: con se stessi, con le emozioni e tra persone. La natura così semplice ed immediata, dalla bellezza quasi violenta, offre l’occasione per sfidare se stessi, per conoscere i propri limiti e provare ad andare oltre. Quando la fatica inizia a pesare, sai che se torni indietro perdi una piccola battaglia con te stesso. Se pensi alla vetta, invece, ti rendi conto che se vuoi puoi, e tu vuoi. E quando arrivi in cima si ha la sensazione di aver conquistato un altro piccolo pezzetto di te. La cima di una montagna rappresenta metaforicamente il successo, il raggiungimento di un obbiettivo, conquistato con fatica, sofferenza e sacrificio. Un ambiente duro e privo di comodità come la montagna, però può offrire molto in termini terapeutici e può essere sfruttato per migliorare la qualità della vita anche delle persone, anche quelle più deboli o problematiche. Ogni cambiamento in meglio richiede fatica, impegno e dedizione e la montagna da questo punto di vista è un ottima scuola di vita per allenarsi a tener duro e a non mollare di fronte alle difficoltà della vita quotidiana.
La montagna dunque ha un forte potere trasformativo, favorendo un aumento del benessere psico-fisico dell’individuo e un aumento della qualità della vita delle persone.
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